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Glover: "Il prossimo anno uscirà un nuovo album dei Deep Purple"

Il bassista della storica band britannica in una intervista ha parlato del futuro del gruppo
Glover: "Il prossimo anno uscirà un nuovo album dei Deep Purple"
Credits: Franco Mannocci

Ospite al programma "Trunk Nation With Eddie Trunk" di SiriusXM, al bassista dei Deep Purple Roger Glover è stato chiesto se lui e i suoi compagni di band continueranno ad andare avanti con i concerti finché saranno fisicamente in grado di farli, senza mai annunciare un concerto finale, il 79enne musicista britannico ha risposto con franchezza dicendo: "Beh, vedo molte band fare il tour d'addio o il concerto d'addio, i Black Sabbath l'hanno fatto di recente, e altri l'hanno fatto prima ancora, ma non mi attira, e credo nemmeno al resto della band. Stabilire dove sarà la data dell'ultimo spettacolo. La pressione è troppo forte. Preferirei di gran lunga suonare, suonare e suonare, e all'improvviso non suonare più. Non abbiamo bisogno di andarcene con le fanfare, non credo. È possibile che altri non siano d'accordo con me, ma questa è la mia opinione."

Alla domanda se anche gli altri membri del gruppo la pensino come lui sull'idea di non annunciare un ultimo concerto, Roger Glover ha raccontato: "Qualche anno fa, all'inizio di 'The Long Goodbye', Steve Morse (all'epoca nei Deep Purple, ndr), disse: 'Perché non concludiamo in bellezza e diamo un nome all'ultimo tour, così faremmo un sacco di soldi perché è l'ultimo tour' Questo non andò giù alla band, ed è per questo che lo chiamammo 'The Long Goodbye', perché sapevamo che prima o poi sarebbe successo, ma, ovviamente, non sapevamo che sarebbe durato all'infinito. E per fortuna è così."

Ha poi continuato spiegando: "Quest'anno è un po' un anno di pausa (i Deep Purple hanno tenuto un solo concerto, a giugno in Brasile, ndr). Abbiamo scritto e fatto cose del genere, probabilmente l'anno prossimo uscirà un album. Gli ultimi due o tre anni sono stati davvero impegnativi. Non abbiamo smesso di andare in tour e di lavorare. Quindi è bello prendersi una piccola pausa. Abbiamo fatto un concerto in Brasile, un festival a giugno, e ci sono un paio di concerti in programma a fine anno, ma non è un vero e proprio anno di tour. È un anno di riposo."

Eddie Trunk gli ha inoltre chiesto se pensa che l'ultimo concerto dei Deep Purple si terrà senza che sia una cosa preannunciata, Roger Glover ha replicato ribadendo il suo pensiero al riguardo: "Sì. Penso che sarebbe il modo giusto. Voglio dire, chi lo sa? Sul lato commerciale, non siamo tutti d'accordo. Non ne abbiamo parlato. Diamo per scontato che continueremo. Ballare fino allo sfinimento."

Il conduttore ha fatto notare al bassista che molti artisti dopo avere annunciato il tour d'addio, poi tornano nuovamente sul palco per prolungare i loro tour: "È tutta una questione di soldi. E' tutta una questione di soldi. Noi ci concentriamo di più sulla musica. I soldi sono importanti, ma la musica è ancora più importante. Avere un gran finale come quello... certo che potrebbe succedere, ma non sarebbe una mia decisione."

Spostato il discorso sulla salute e la forma fisica della band, Roger ha riflettuto: "Beh, credo che nessuno, a circa 80 anni, si senta come a 20. Tutti abbiamo dolori e fastidi. Ma finora, suonando dal vivo e in studio, siamo ancora al top della forma. Quindi, non vedo alcun problema in arrivo. Ian (Gillan, il cantante, ndr) ha compiuto 80 anni quest'anno. Io ne compirò 80 tra qualche mese. È un numero orribile. Non mi ci sono ancora abituato del tutto. Mi aggrappo al 79 il più possibile."

Roger Glover ha anche parlato della capacità dei Deep Purple di continuare a pubblicare nuova musica, dopo il 23esimo album in studio, "=1" (leggi qui la recensione), pubblicato a luglio 2024. "È quello che facciamo. Scriviamo musica. Anche se non ci fosse una band, scriverei comunque musica, sicuramente per il mio piacere personale. È una delle cose che si fanno. L'idea è quella di non cercare di ripetersi, di trovare nuovi modi di essere una band hard rock. E sembra che ci riusciamo. Non so come ci riusciamo. Lo facciamo e basta. È una cosa naturale."

Spiegando perché è così importante per lui rimanere creativo mentre si avvicina il suo 80° compleanno, Roger Glover ha detto di essere sempre impegnato: "Sto lavorando al mio libro in questo momento, scrivendo della mia vita, e più scrivo, più mi rendo conto di quanto sia stato straordinario il viaggio che abbiamo fatto, e di certo l'ho fatto anche io. In un certo senso devi a te stesso il non soffocarlo, solo continuare il più possibile. Lavorare al mio libro continua a rafforzare quanto sia straordinario, quasi contro ogni probabilità, l'entrare in una band e averci suonato per 60 anni, o 50 anni, semplicemente non ha senso. Siamo stati semplicemente molto fortunati o semplicemente nel posto giusto al momento giusto, o semplicemente con il giusto mix di persone. Non so cosa sia, ma in un certo senso dobbiamo alla nostra eredità il non arrenderci."

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